Astrologia e pietre preziose, un’introduzione

Per quale motivo e in che modo nel passato sono stati riconosciuti particolari nessi tra gli astri del cielo e le gemme della terra? Il legame tra astrologia e pietre preziose ci permette di fare un piccolo viaggio al limite tra magia e astrologia, e comprendere meglio la visione del cosmo alla base del pensiero ermetico. Questa filosofia ha rappresentato l’approccio dei saggi per lo meno a partire dal periodo ellenistico, per riemergere poi fortemente in Europa durante il Rinascimento attraverso figure quali Marsilio Ficino e Pico della Mirandola tra gli altri.

Pietre preziose e metalli

Ogni elemento o fenomeno terrestre può essere associato a un astro oppure ad una o più configurazioni celesti. L’astrologia infatti, come sappiamo è la disciplina che studia le corrispondenze tra il cielo e la terra.

Tra le tante cose tradizionalmente attribuite al governo di certi astri, ovvero soprattutto ai sette pianeti tradizionali visibili ad occhio nudo, un posto particolare occupano senz’altro i metalli e ancor di più le gemme. E non è difficile comprenderne il motivo.

Risulta molto evidente come metalli e pietre preziose presentino caratteristiche che ne fanno qualcosa di unico in mezzo a tutto il resto, non sono semplicemente cose tra le cose. Ed infatti furono da sempre apprezzati da tutti i popoli, divenendo spesso l’unità di misura per tutti gli altri beni.

Nella loro semplicità si tratta di “materiali” che mostrano colorazioni caratteristiche o particolarmente intense, e una lucentezza e/o trasparenza speciali – quasi fossero un concentrato particolarmente puro e raro delle qualità che si possono ritrovare sparse e mescolate in tutte le altre cose e sostanze del mondo.

La brillantezza ed i colori dei metalli e delle gemme inoltre suggeriscono in maniera molto più immediata di quanto facciano gli altri oggetti terrestri il collegamento tra la terra e il cielo: le pietre preziose in particolare sembrano quasi astri nascosti oppure incastonati nel suolo terrestre.

La tradizione astrologica ci ha consegnato molte associazioni tra pietre e astri, in particolare gli astri “erranti” e cioè il Sole, la Luna e i cinque pianeti visibili a occhio nudo. Nell’astrologia moderna/contemporanea sono soprattutto i segni zodiacali ad esser stati posti sotto la lente d’ingrandimento ed è stato fatto un grande lavoro interpretativo su di essi collegandoli ad archetipi psicologici e quant’altro. Ma se andiamo un po’ più indietro nel tempo, non è difficile rendersi conto del fatto che i veri protagonisti, da un certo punto di vista, fossero i 7 pianeti: sono essi infatti i “signori” dei segni. Gli astri erranti sono anche gli ultimi anelli della catena celeste, ovvero gli attori che si muovono sulla scena costituita dagli altri elementi oroscopici dando un senso a tutto, attivando ora questo segno, ora quella casa o quella configurazione.

La luce dei pianeti e delle stelle

I pianeti funsero da grammatica anche per caratterizzare l’effetto dei cosiddetti astri “inerranti”, le stelle fisse, ed il principio generale che pare guidasse gli antichi in questa operazione fu soprattutto il colore della loro luce. Una stella brillante di una luce rossastra suggerì la sua affinità con la luce del pianeta Marte, come ad esempio nel caso di Aldebaran o Polluce. Stelle bianche o azzurre invece sono più spesso state associate a Venere come Spica, Vega o Fomalhaut. Esistono tuttavia molte eccezioni a questa regola e non di rado stelle di colorazione differente assumono la stessa valenza degli altri astri della costellazione cui appartengono, come Menkar che pur essendo rossastra è considerata saturnina al pari delle altre di Cetus. Spesso inoltre a stelle molto brillanti appartenenti a costellazioni di natura mascolina è attribuita la valenza planetaria Giove-Marte indipendentemente dal colore della loro luce, come avviene per Regulus, Altair, Arturo ed altre.

Ad ogni modo può essere utile ricordare le sfumature della luce dei 7 astri della tradizione, nonché i colori in generale loro attribuiti, per ragionare sulla segnatura astrologica di una pietra di cui non sappiamo nulla:

  • Luna: luce bianca brillante. Colore bianco, argento e ceruleo
  • Mercurio: luce gialla; Colori cangianti, grigio, celeste, verdolino
  • Venere: luce bianco argentea. Colore bianco, celeste e verde
  • Sole: luce giallo brillante. Colore giallo, oro, rosso
  • Marte: luce arancio-rossa. Colore rosso
  • Giove: luce bianca. Colore verde acqua, blu-azzurro, giallo e porpora
  • Saturno: luce giallognola. Colori scuri, nero, cenere, marrone, blu scuro

Le pietre dei 12 segni zodiacali

L’attribuzione ai vari pianeti e segni zodiacali delle gemme e pietre preziose si trova ancora oggi nei manuali di astrologia, spesso relegata in fondo al capitolo dedicato a ciascun segno oppure in qualche appendice in formato tabellare tra le ultime pagine del libro.

Probabilmente queste conoscenze si sono conservate soprattutto per tradizione, magari riprodotte assieme a una nota in cui è accennato al fatto che in passato si credeva di poter utilizzare pietre e metalli per trarne vantaggi materiali, protezione o potere sugli altri.

Oggi le pietre legate ai segni zodiacali le possiamo acquistare sulle bancarelle delle fiere, nei centri commerciali durante il periodo natalizio, e naturalmente sia da piccole botteghe online che dai colossi dell’e-commerce.

In forma di economico bracciale o ciondolo sono spesso vendute come portafortuna, perciò chi è dell’Ariete sarà portato a indossare un braccialetto fatto con il granato, i Toro prenderanno quello con la tormalina verde o il quarzo rosa etc. Le pietre attribuite ai vari segni zodiacali sono individuate per lo più in quanto usualmente associate al pianeta che su quel certo segno ha dominio: l’Ariete è il domicilio di Marte, il Toro di Venere, e così via. Al numero relativamente limitato di gemme menzionate dagli autori più o meno antichi, si sono aggiunte nel tempo molte altre pietre semi-preziose, scelte soprattutto in base al criterio del colore.

Naturalmente in questo caso si tratta soprattutto di un fenomeno commerciale, e nemmeno un astrologo che si dedichi alla maniera degli antichi alla magia astrale riconoscerà a questo uso delle pietre astrologiche un effetto degno di nota.

Le gemme nell’astrologia vedica/indiana

A differenza che da noi, astrologia e pietre preziose in India sono un’accoppiata tutt’altro che fuori moda: è molto comune infatti vedere addosso ad un Indiano grossi anelli e ciondoli con variopinte pietre brillanti. Non si tratta in questo caso di portafortuna legati al proprio segno zodiacale, bensì di veri e propri rimedi astrologici. In quanto tali sono prescritti da professionisti in base a precisi criteri astrali legati al cielo di nascita del soggetto, al periodo che sta vivendo (dasha) e al problema particolare in cui desidera essere aiutato.

Ricordiamoci che in India è cosa comunissima andare dall’astrologo per valutare la compatibilità di coppia e scegliere la data del matrimonio, per risolvere problemi di salute, di denaro e quant’altro. Gemme e pietre preziose sono un elemento importante nell’arsenale di ogni bravo Jyotishi (astrologo indiano).

Come anche nella tradizione occidentale, nell’astrologia vedica si associano una o più pietre ad ogni pianeta. Ogni gemma qui deve avere certi requisiti di grandezza, deve essere montata su un certo metallo, indossata per la prima volta in un certo giorno della settimana e, nel caso degli anelli, portata su un certo dito di una certa mano.

I maggiori effetti sono attribuiti alle pietre consacrate attraverso una sorta di rituale in cui sono poste per un certo periodo sull’altare di un tempio.

Naturalmente tutto ciò ricorda la pratica propria anche all’astrologia occidentale fino ad alcuni secoli fa di confezionare con certe pietre anelli e talismani astrologici.

Pietre preziose e magia astrologica

L’atteggiamento alla base della magia astrologica è quello di utilizzare consapevolmente le forze di pianeti e stelle secondo una particolare interpretazione del motto “il saggio domina i suoi astri”, anziché subire tutto ciò passivamente. In fondo si tratta della stessa filosofia che è alla base della moderna astrologia attiva, che ha sviluppato una serie di pratiche volte a esorcizzare i transiti e le configurazioni meno desiderabili, a sfruttare al meglio quelli buoni e, ancor prima di tutto ciò, a valorizzare nel modo migliore le particolari configurazioni presenti ogni anno al momento del proprio compleanno astrologico (rivoluzione solare), andandolo a trascorrere in un particolare punto del globo.

Per quanto riguarda la magia astrologica tutto parte dall’individuare il momento propizio per il rito o per la creazione di un particolare talismano. Ad esempio se si desiderasse attrarre a sé i raggi di un certo pianeta o stella diventerebbe importante scegliere un momento in cui l’astro in questione risulti in una situazione astrologica particolarmente favorevole, ricordando di prestare attenzione particolare anche alla condizione della Luna, che dovrebbe essere forte e armonica, ed in alcuni casi anche all’ora planetaria in cui compiere le operazioni. Questo in estrema sintesi.

Assieme ad erbe, immagini da incidere e formule da recitare, le gemme entrano in gioco soprattutto a proposito dei talismani, ovvero oggetti che si presume siano dotati di particolari poteri. Di tutto ciò si trova ad esempio notizia in autori rinascimentali come Cornelio Agrippa e Marsilio Ficino, e soprattutto nel famoso Picatrix, opera tardo-medievale tradotta dall’arabo.

Anello romano del II-III secolo con l’immagine di Venere vittoriosa incisa su onice

Anelli magici

Un caso tipico e particolarmente interessante però è quello costituito dagli anelli magici, la cui realizzazione è descritta nel testo ermetico intitolato De quindecim stellis – un’opera la cui traduzione latina risale al XII secolo. Il testo arabo dal quale è tratta è del famoso astrologo Masha’allah (VIII sec.), ma l’originale fonte greca è andata perduta.

Nella visione ermetica ogni cosa ha un segreto legame con determinate forze celesti, e da ciò ne consegue che sostanze, piante, animali e oggetti possano essere occultamente accomunati dal riferimento al medesimo principio. In questo caso si parla di simpatia, e mago è colui che conosce questi legami di simpatia tra tutti gli esseri, cosa che gli consente di operare in maniera efficace su di essi e attraverso essi.

Venendo però alle pietre preziose, nel testo in questione troviamo descritta la procedura da seguire per realizzare dei talismani in forma di anello, volti a catturare la benevolenza di 15 speciali stelle ritenute essere le più potenti. Molto brevemente si tratta di montare su un anello, assieme a frammenti di precise erbe, una pietra sulla quale è stata incisa una certa immagine. Erba, pietra e immagine si rinforzano a vicenda essendo evidentemente legate dalla segreta simpatia di cui si parlava, e attraverso l’opportuno timing astrologico viene creato uno speciale legame con la stella cui tutte le componenti citate si riferiscono.

In uno o più articoli che seguiranno vedremo più da vicino il rapporto tra astrologia e pietre preziose, entrando maggiormente in dettaglio a proposito delle 15 pietre associate alle 15 stelle e parlando delle proprietà anche di altre gemme importanti. Ne analizzeremo le corrispondenze planetarie secondo la tradizione astrologica ma citeremo anche le proprietà e gli impieghi medicamentosi riferiti da personalità eccezionali quali Alberto Magno e Santa Ildegarda.

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