Lo smeraldo in astrologia: quali sono i significati e le associazioni astrologiche della regina tra le gemme verdi? Le pietre preziose assomigliano a dei condensati di luce e colore incastonati nella crosta terrestre. Da questo punto di vista potremmo dire che le gemme sembrano quasi delle stelle cadute qui sulla terra: il nesso tra macrocosmo e microcosmo in questo caso è sotto gli occhi di tutti in maniera particolarmente evidente.
Dopo aver presentato nel precedente articolo (https://www.iraccontidelcielo.com/2025/01/18/astrologia-e-pietre-preziose/) alcuni importanti concetti introduttivi a proposito dei rapporti tra astrologia e pietre preziose, nelle righe seguenti cominceremo a vedere più da vicino le singole pietre preziose iniziando dallo smeraldo, una pietra dalla lunghissima storia.
Le 4 pietre preziose
Parlando di pietre preziose e astrologia non si può non notare, cominciando ad entrare nel dettaglio delle singole gemme, che sono in particolare quattro ad esser considerate generalmente le “vere” pietre preziose. Questo ristretto numero da un punto di vista astrologico può già avere un significato. Le gemme in questione sono le più dure, più rare e più caratteristiche per quanto riguarda il colore, e di conseguenza sono anche le più costose reperibili sul mercato: esse sono il diamante, il rubino, lo zaffiro e lo smeraldo.

Osservando queste quattro varietà così tipiche di pietra preziosa balza subito all’occhio il loro possibile nesso con i 4 elementi fondamentali dell’astrologia e della filosofia naturale degli antichi. Il rosso acceso del rubino rimanda immediatamente all’elemento fuoco, il colore dello smeraldo ricorda la vegetazione e fa pensare quindi alla fertilità della terra, la trasparenza del diamante può rappresentare bene una limpida aria di montagna, mentre lo zaffiro, con il suo blu profondo è quanto di meglio si possa immaginare per indicare l’acqua.
Se pensiamo invece ai quattro angoli della carta potremmo per esempio attribuire al rubino un collegamento con l’Ascendente, al diamante il Medio Cielo, allo smeraldo il Discendente, e allo zaffiro il Fondo cielo.
Come vedremo man mano che ci occuperemo delle principali gemme, non ci sono associazioni univoche tra gli astri e le pietre, e lo stesso vale per quanto riguarda gli elementi: molto dipende infatti dal contesto in cui poniamo la specifica gemma e dal punto di vista dal quale la studiamo. Questo fatto spesso genera confusione in chi vorrebbe trovare una semplice ricetta per decifrare il mondo attraverso l’astrologia, ma d’altra parte spesso si è anche detto che essa è una sorta di linguaggio e perciò non deve stupire che, come avviene in ogni lingua, le singole parole possono assumere diversi significati a seconda del contesto in cui sono utilizzate.
Qualche notizia sullo Smeraldo
Lo smeraldo è una gemma con una storia molto lunga perché è stata fin dall’antichità una pietra particolarmente apprezzata. Le virtù e le qualità di questa pietra sono menzionate già nelle scritture e negli antichi lapidari indiani, ma quelle che sono probabilmente le notizie più remote sullo smeraldo ci riportano all’Egitto: lo smeraldo costituì infatti una fonte importante della ricchezza dei faraoni. Vicino al Mar Rosso, in un luogo non molto distante da Luxor si trovano le miniere più antiche a noi note. Esse risalgono perlomeno alla metà del IV millennio a.C. e sono state riscoperte nel 1816 dal mineralogista francese Frederic Cailliaud. Non è un caso quindi se la figura storica a cui pensiamo immediatamente a proposito dello smeraldo è la regina Cleopatra, vissuta nel I sec. a.C. nell’Egitto tolemaico.
La parola smeraldo significa molto semplicemente “gemma verde” e deriva dal greco Smàragdos, che risale probabilmente al sanscrito Maragdam. Dal punto di vista chimico oggi sappiamo che lo smeraldo appartiene alla famiglia del berillo (come anche l’Acquamarina e la Morganite), di cui rappresenta la varietà dal colore verde più intenso ed affascinante. Ha una durezza compresa tra 7,5 e 8 della scala Mohs, tuttavia è una pietra abbastanza fragile che richiede una certa attenzione.

Plinio e Santa Ildegarda
Parlando dello Smeraldo Plinio, nel XXXVII libro della sua monumentale Storia Naturale, si sofferma sul verde così speciale di questa gemma, che pone al terzo posto tra le pietre di maggior valore:
“Certo non c’è colore di aspetto più gradevole; guardiamo infatti avidamente anche le erbe verdeggianti e le fronde, ma con tanto più piacere gli smeraldi perché non esiste verde che, confrontato ad essi, sia più verde. Inoltre, essi soli fra le pietre preziose quando li si fissa riempiono gli occhi senza saziarli. Anzi, quando la vista si è fissata su un altro oggetto, guardando uno smeraldo la si ristora.”
Calma e ristoro sono tra gli effetti ancor oggi tipicamente attribuiti allo smeraldo, che è considerata anche una pietra protettrice, capace di beneficare anche la memoria e la visione.
Santa Ildegarda, che a suo modo e attraverso le sue visioni si occupò molto anche di quella che potremmo definire quasi filosofia naturale, descrive così la nascita dello smeraldo:
“Lo smeraldo nasce presto al mattino quando il sole è forte, nel momento in cui il verde (viriditas) della terra e delle piante è più forte, quando l’aria è ancora fredda in questo momento ed il sole è già ben caldo. Le piante assorbono il verde in modo così profondo come la pecora beve il latte, tanto che il calore del giorno basta appena a riscaldare gli ortaggi e a nutrirli fintanto che danno il frutto.”
In questo breve ed enigmatico testo possiamo già riconoscere alcuni dei temi e dei significati principali che da sempre sono attribuiti allo smeraldo: il riferimento alla vitalità dei vegetali e al nutrimento che la madre offre ai suoi figli. Stiamo parlando quindi dell’archetipo della Grande madre, col suo infinito potere generativo e nutritivo.
Ildegarda riferisce inoltre di molte proprietà terapeutiche dello smeraldo, in particolare a proposito dell’epilessia e dell’emicrania, ma anche parlando di malattie infettive e avvelenamenti. La cura consiste spesso nel tenere in bocca per un certo tempo la gemma e inumidirla con la saliva, oppure preparare con del vino versato su di uno smeraldo una particolare minestra. Anche portare semplicemente la pietra appesa ad una catenella al collo è di beneficio per alcuni disturbi cardiaci secondo la santa.

Lo Smeraldo in astrologia:
I pianeti associati allo smeraldo
Venendo allo smeraldo in astrologia, se guardiamo alle associazioni tra questa gemma ed i 7 pianeti della tradizione troviamo che dai vari autori esso ha ricevuto diverse attribuzioni, più della maggior parte delle altre gemme, e in qualche modo questo è anche sintomatico dell’ampio spettro delle qualità di questa pietra.
Per fare qualche esempio l’astrologo inglese del XVII secolo William Lilly, nel primo volume della sua Christian Astrology attribuisce lo smeraldo al pianeta Giove. Per molti autori arabi invece esso è associato a Marte, ed è questa forse l’attribuzione più difficile da comprendere.
Nell’astrologia indiana/vedica lo smeraldo è la pietra più importante legata al pianeta Mercurio, ed è largamente impiegata quando si desideri rafforzare i significati di questo pianeta, di cui vengono spesso sottolineati gli aspetti che lo vedono associato ai commerci, alle transazioni e agli affari oltre che all’intelligenza e alla comunicazione. Lo smeraldo in questo caso dovrebbe essere di almeno un carato e mezzo, montato su un anello d’oro da posizionare sul dito medio o sul mignolo (il dito di mercurio). Andrebbe indossato la prima volta un mercoledì, con Luna calante e quando Mercurio è forte per casa e segno.
Dai romani lo smeraldo era considerato una pietra di Venere; dello stesso avviso è anche Cornelio Agrippa e questa rimane probabilmente la segnatura astrologica più importante dello smeraldo. Ancora oggi questa pietra è associata alla bellezza e all’amore romantico e devoto; il suo colore, che rimanda a quello di una rigogliosa vegetazione, ci fa immediatamente pensare a una forza risanante, alla fecondità della natura e alla sua saggezza: tutti simboli del divino femminile. Inanna, Ishtar, Iside, Demetra, Venere e la Vergine sono in fondo tutti quanti dei volti di un archetipo comune che possiamo intravvedere nello smeraldo.
Lo smeraldo e le stelle fisse: il talismano di Spica
Un’ulteriore conferma di ciò possiamo trovarla nel De quindecim stellis, un testo ermetico giuntoci attraverso la mediazione araba. L’originale testo greco è andato perduto, ma la traduzione latina di epoca medievale è stata condotta sulla versione del famoso astrologo Mashallah ibn Athari, vissuto nel VIII secolo alla corte dei califfi al-Manṣūr e al-Ma’mūn.
In quest’opera, particolarmente interessante per quanto riguarda la magia astrologica (che oggi possiamo leggere nella traduzione italiana di L. Bellizia nella sua Antologia di testi sulle stelle fisse), troviamo una interessante associazione tra certe stelle fisse, certe pietre, certe piante ed altrettante immagini, con le quali confezionare dei potenti talismani in forma di anello. Le stelle di cui si parla sono le cosiddette 15 stelle Beheniane, o stelle “radice”, dalle quali discenderebbero i poteri di tutte le cose. Ecco cosa è riportato a proposito dello smeraldo:
“La nona pietra è detta smeraldo: e il suo colore è il verde. La sua virtù è aumentare la ricchezza di colui che, montata in oro, la porterà onestamente con sé e fa vincere i processi e salva l’uomo dalle angustie e dal male. La sua stella in verità è Alchimech Alaazel e fa attenzione perché da questa stella procede la virtù dello smeraldo“.
Alchimech Alaazel è il nome medievale di origine araba col quale si indicava α Virginis, la stella Spica. Si tratta dell’astro più brillante della costellazione della Vergine, che segna la spiga di grano che la figura femminile regge nella sua mano sinistra:
“Essa (Spica) si avvicina allo Zodiaco dalla parte meridionale ed è di natura Venere e Mercurio e viene detta la stella della bellezza e della ragione secondo quella che è la sua reale disposizione nella figura. E in verità questa stella significa onestà e felicità nel giocare e le cose di cui gli uomini ridono e scherzano e si rallegrano.”
Chi volesse trovare altre notizie riguardo alla stella associata allo smeraldo può leggere l’articolo che ho già dedicato ad essa non molto tempo fa (https://www.iraccontidelcielo.com/2024/10/31/spica-la-stella-brillante-nella-spiga-della-vergine/).
Per il talismano di Spica dunque occorre incidere uno smeraldo con l’opportuna immagine e il sigillo della stella, e montarlo su un anello ponendo sotto la pietra dei frammenti di Salvia ed alcune altre erbe. L’operazione va fatta quando Spica sorge o culmina con la Luna, badando che entrambe non siano afflitte dai raggi di Marte e Saturno.

Una mini-bibliografia
In conclusione di questo breve articolo sullo smeraldo in astrologia vorrei riportare, a mo’ di piccola bibliografia, i testi ed anche gli articoli online più interessanti che ho consultato e che mi sono stati utili:
- Il libro delle pietre preziose, Hartmann e Binnewies, franco muzzio & c. editore 1983
- Storia naturale vol. V, Gaio Plinio Secondo, Einaudi editore 1988
- Le gemme e gli astri, Alfonso X di Castiglia, Xenia 1997
- Medicina delle pietre preziose di Santa Ildegarda, Hertzka e Strehlow, Edizioni Segno 1997
- Ἀστέρες: Antologia di testi sulle stelle fisse, di Lucia Bellizia 2023
- Le quindici stelle Beheniane tra magia e astrologia, Giacomo Albano 2018
- L’Astrologia dei veggenti, David Frawley, Edizioni Vidyananda 1997
- http://Informazioni sugli smeraldi – Pietre preziose verdi vivide di qual…
- http://Smeraldo pietra preziosa: significato, prezzi e colore